Perché si scrive

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Perché si ha qualcosa da dire
Perché non si ha niente da dire
Perché non si riesce a vivere come si vorrebbe
Perché si vive come si vorrebbe e si è spinti dall’insano desiderio di immaginare una vita completamente sbagliata
Perché le storie hanno un inizio e una fine mentre della vita non ricordiamo l’inizio e non sapremo quando sarà la fine
Perché la vita è al lordo, i romanzi sono al netto di noi stessi (nei romanzi non si va troppo spesso in bagno, il sonno occupa lo spazio di una riga o poco meno – “si addormentò. L’indomani mattina, svegliatosi…”, non si scrivono pagine parlando delle pulizie domestiche o della coda all’ufficio delle poste)
Perché scrivere è un po’ ritornare nei luoghi del passato
Perché scrivere è immaginare i luoghi del futuro
Perché non c’è gioco più bello e inutile di quello del “se…”
Perché è “una notte grigia e tempestosa” e bisognerà pur raccontarlo
Perché niente dà soddisfazione come battere l’ultimo punto
Perché…

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